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Visualizzazione dei post con l'etichetta Alimentazione e dintorni

Quanto conviene la scatoletta?

Quanto comprate in scatola e quanto fresco? E il valore nutritivo? Ne perdiamo o ne guadagniamo? A parte la praticità, cosa indiscussa quando si parla di scatolame e barattoli ciò che conta è il valore nutrizionale che viene messo sulla bilancia quando si fanno queste distinzioni. Sempre meglio il fresco, ovvio, ma se dobbiamo proprio essere messe alle strette qualche scatola in dispensa la teniamo tutte anche se magari in gusto e in qualità non ci guadagniamo proprio. Ma è veramente così? Facciamo il punto su alcuni degli alimenti che credo, infiliamo tutte nel carrello, io per prima ovviamente :))) In pole position mettiamo il pomodoro . Con pochissime calorie, vitamina C, betacarotene e licopene è il pilastro della cucina mediterranea. Ma è meglio in scatola o fresco? Sorpresa! La differenza è quasi inesistente; la perdita di vitamina C è lieve e il sodio non è alto, di calorie ne da solo 4 in più del prodotto fresco e il licopene che aumenta nel prodotto in scatola viene assim

Manzo: i tagli della carne

Qualche volta mio marito mi sorprende davanti al banco macelleria quasi in trance; purtroppo davanti ai vari tagli di carne mi rimbambisco ben bene perchè non riesco a capire come cucinare determinati tipi di carne. Per fortuna sono riuscita a scovare tra i miei appunti un vademecum per non sbagliare e lo voglio condividere con voi anche se so che siete più brave di me nello scegliere il taglio giusto per il vostro piatto :)))) Bene, tenendo conto dell'immagine qui sopra vi do anche una legenda per capire i tagli di prima, seconda e terza scelta. Prima scelta   Seconda scelta Terza scelta LOMBATA ( O CARRE') Con questo taglio si prepara la classica bistecca fiorentina ; è un taglio dei più gustosi e pregiati. Se comprate la lombata senza osso potete preparare il famoso roast-beef o la tartare . Al supermercato potete trovare questo taglio anche sotto forma di nodini e costolette. FILETTO E' il taglio in assoluto più pregiato ma non è propriamente anc

Distinguiamo il Grana dal Parmigiano (al palato)

Praticamente quasi uguali nell'aspetto ma molto,molto diversi al palato: mentre il Grana Padano nasce in un'area che va dal Piemonte al Veneto, il Parmigiano Reggiano è prodotto tra le province di Modena, Bologna, Parma e Reggio Emilia. Si sente la differenza al palato per alcuni fattori ma il principale è sicuramente l'alimentazione delle mucche da latte. Le mucche che producono il latte per il Parmigiano si nutrono di fieno e cereali, mentre quelle che producono il latte per il Grana mangiano foraggi ricavati dalla pianta intera del mais, che viene conservata e fermentata nei silos. Questa distinta alimentazione fa si che il gusto e l'aroma del formaggio sia sostanzialmente diverso. Aggiungiamo anche che per fare il Grana si utilizzano due mungiture parzialmente scremate mentre per il Parmigiano una parzialmente scremata e una intera; sul fattore nutritivo abbiamo quindi un Parmigiano con una quantità di grasso maggiore rispetto al Grana, ma si tratta comunque di gr

Storia della tovaglia

Ci occupiamo di cucina, di cibi, di sapori, ma ci siamo mai chieste com'è nata l'abitudine di 'decorare' la tavola con tovaglia e tovaglioli? Siccome sono curiosa ho avuto l'idea di andare a sbirciare in qualche volume di vecchia scuola che, oltre a parlare di cibo, ha anche qualche paragrafo riservato a questo interessante argomento. La tovaglia, come capo tessile, ha origini antichissime e profondo valore spirituale. Presso i popoli primitivi un lungo telo di lino veniva usato quale arredo sacro per rivestire le aree sacrificali durante i riti religiosi. Fu Tito Flavio Domiziano, secondo tradizione, che insegnò ai romani a coprire la tavola con tele di 'inusitato splendore'. Nell'anno 85 d.-C.la tavola imbandita divenne, nelle intenzioni e nelle disposizioni dell'imperatore romano, quasi un culto. Fu fatto divieto a che si verificasse lo squallido spettacolo di gente che si ingozzava disordinatamente di cibi, anche succulenti, su tavole do

La pasta su 'misura'

Per me è difficile rinunciare ad un piatto di pasta e credo che la mia famiglia sia un 'campione' di consumo all'anno! E mi piace anche diversificare, cioè non acquistare solo quella 'classica' ma anche provare quella integrale , o al farro , o al kamut ; un buon modo di sdoganare il solito piatto di penne o fusilli al sugo! Con queste nuove farine i piatti hanno un sapore eccezionale! Tante persone mi dicono che consumare la pasta tutti i giorni fa male ma è vero? No! Per fortuna no! La pasta fornisce carboidrati complessi che sono alla base della nostra alimentazione, e la cosa importante è di non eccedere con le porzioni (ovviamente ^_^). Quindi, la porzione giusta quotidiana è compresa tra gli 80 e i 100 gr.  Tenete presente che è un valore medio, che dipende dalle caratteristiche individuali di ogni soggetto, come età, peso, altezza, professione e quindi, preso in considerazione ogni fattore, si arriva al fabbisogno calorico giornaliero. Diverso invece

Ordine nella dispensa; per evitare cattive sorprese

Quando devo andare a cercare la pasta da cucinare a pranzo, apro la dispensa e mi ritrovo con una marea di sacchettini ben ordinati e chiusi da mollettoni che rendono il prodotto, ben riparato da eventuali ospiti indesiderati. Tenendo conto che da me la pasta dura pochissimo, al massimo un paio di giorni, posso permettermi di lasciarla nei suoi sacchetti d'origine. Ma non sapete quante volte ho visto armadietti e colonnine in cucina adibite a dispensa nel caos più totale. Mi è venuto il  pensiero di scrivere così qualche appunto su come tenere ben sistemati zucchero, pasta, riso, caffè per tenere lontani larve e farfalline che ci obbligherebbero a buttare del cibo prezioso. Il primo passo è quando andiamo a fare la spesa al supermercato : occhio alle confezioni! Devono essere integre, senza tagli o fessure, insomma ben sigillate ad entrambe le estremità. Controllate anche l'aspetto della pasta, visto che i sacchetti generalmente sono trasparenti, verificate che non siano vi

Il burro chiarificato

Avete mai provato a usare il burro chiarificato per le vostre ricette? No?? Allora è il momento di farlo perchè avrete dei risultati da vero grande chef! Il procedimento per farlo da soli c'è ma è lungo e laborioso e se non avete voglia, o tempo, di cimentarvi potete affidarvi a qualche marca nota per avere un ottimo burro chiarificato da utilizzare per i vostri piatti. So che vi starete chiedendo il perchè di questo consiglio, e ve lo spiego subito. Prima di tutto ne basta meno : ha un'alta resa e per la cottura ne risparmiate almeno il 20%. Si può conservare molto a lungo perchè è stato privato dell'acqua, elemento che ne accellera il deterioramento. Non annerisce le pietanze perchè è privo di proteine e lattosio che ne sono responsabili. E per ultimo, il burro chiarificato essendo privo di acqua vi eviterà scoppi e schizzi pericolosi in padella. Vi sembra abbastanza da farvi passare all'uso di questo burro chiarificato? Spero di si! Pensate a quelle belle c

Quale pentola?

Fateci caso; tutte le volte che dovete cuocere qualcosa di particolare, qualche secondo passato davanti alle pentole e/o padelle ce lo lasciate solo per decidere quale sia la migliore per quello che dovete fare. Poi la mano afferra la solita pentola jolly, quella a cui affidate la maggior parte dei vostri cibi, delle vostre preparazioni sicure del risultato finale. Eppure la differenza la fa il materiale di cui è fatta una pentola, quindi vi posto qualche consiglio sui materiali e il loro diverso utilizzo.                                                              Vediamo la pentola in ghisa: questo materiale è perfetto per la cottura di zuppe, stufati oppure se comprate delle bistecchiere, per fare la carne o le verdure e questo perchè la sua lega di ferro e carbonio,accumulando calore, lo distribuisce bene e in modo uniforme e quindi è perfetta per cucinare i cibi a lungo e su fuoco basso. Evitate però di cuocere dei cibi acidi come la frutta (conserve o marmellate). E&

Quei colori che ti possono imbrogliare

Quante volte abbiamo sentito parlare delle frodi alimentari ? L'olio di semi spacciato per olio extra vergine perchè colorato con la clorofilla?! Bè, si, ci sono parecchi sistemi per far sembrare di livello superiore alimenti invece di pessima qualità. Come detto poco fa, l'olio è uno degli alimenti più frodati; oltre alla clorofilla sintetica si usa il 'verdone' un olio che si ottiene da olive di scarsa qualità, ottenuto da una pressione molto accentuata e che viene aggiunto a degli oli di bassa categoria spacciati poi per prodotti doc. Un prodotto che non esiste in natura è la trota salmonata ; per ottenere la sua carni di quel bel colore arancione vivo gli allevatori le nutrono con mangimi che contengono coloranti, i carotenoidi, che la rendono così bella e vivacemente colorata :-(  Altrimenti usano un colorante che si chiama astaxantina, che le recenti ricerche indicano come innocuo ma sempre colorante è! E ricordate che questa aggiunta di colore non da al

I pro e contro degli alimenti 'light'

Chi mi conosce lo sa; gli alimenti light non mi sono mai stati molto simpatici. Il motivo è presto detto: il tagliare almeno il 30% di calorie, grassi e zuccheri non comporta che il prodotto sia 'sano' rispetto alla sua versione 'normale', perchè al posto di ciò che tolgono devono per forza aggiungere qualcosa che renda l'alimento appetibile, con un buon aspetto, etc etc... In più nei prodotti 'light' se si riporta la dicitura 'senza zucchero' bisogna fare molta attenzione al tipo di dolcificante che è stata usato: per esempio se troviamo la dicitura 'senza zucchero' questa è consentita solo se il prodotto contiene non più di 0,5 gr di zucchero per 100 gr o 100 ml. Mentre invece la dicitura 'senza zuccheri aggiunti' è consentita solo se nel prodotto non ci sono mono o disaccaridi aggiunti oppure ogni altro prodotto di proprietà dolcificanti. Per sapere se un alimento rispetta veramente i criteri light bisogna leggere attentam