Ci occupiamo di cucina, di cibi, di sapori, ma ci siamo mai chieste com'è nata l'abitudine di 'decorare' la tavola con tovaglia e tovaglioli? Siccome sono curiosa ho avuto l'idea di andare a sbirciare in qualche volume di vecchia scuola che, oltre a parlare di cibo, ha anche qualche paragrafo riservato a questo interessante argomento.
La tovaglia, come capo tessile, ha
origini antichissime e profondo valore spirituale. Presso i popoli
primitivi un lungo telo di lino veniva usato quale arredo sacro per
rivestire le aree sacrificali durante i riti religiosi. Fu Tito
Flavio Domiziano, secondo tradizione, che insegnò ai romani a
coprire la tavola con tele di 'inusitato splendore'. Nell'anno 85
d.-C.la tavola imbandita divenne, nelle intenzioni e nelle
disposizioni dell'imperatore romano, quasi un culto. Fu fatto divieto
a che si verificasse lo squallido spettacolo di gente che si
ingozzava disordinatamente di cibi, anche succulenti, su tavole dove
dopo ogni portata veniva passato alla svelta uno straccio per
pulirle.
Sedersi a tavola, affermava
l'imperatore, significava partecipare a un nobile cerimonia, a un
vero e proprio simposio ed 'era d'uopo' quindi, coprire la tavola con
una tovaglia che fosse il più possibile bella e preziosa.
Per i ricchi del momento divenne
importante cercare tra le tele di porpora e di bisso, tra i damascati
di seta, o i panni di cotone e di lino, le tele più preziose e
assicurarsi l'esclusiva di tovaglie particolarmente belle, da esibire
durante i banchetti; tovaglie che avessero i colori più raffinati,
ricami eccezionali e potessero competere, per fasto e splendore, con
il vasellame d'oro e e altre preziosità dei simposi di quei tempi.
La liturgia cattolica del IX secolo
rese obbligatorio l'uso delle tovaglie per l'altare. Esse dovevano
essere tre per ciascun altare, in candido e purissimo lino, perché
il lino, considerato una fibra nobile, era l'unica tela adatta ad
imbandire la sacra mensa del Signore, occasione di incontro di
persone e di anime.
Celebri e famose per ricchezza di
ricami e preziosità di lavorazione sono le tovaglie dei secoli XII e
XIII ritrovate nell'arca di Sant'Eriberto a Deutz, nel convento di
Altenberg, nel Duomo di Halbertstadt e nel Museo di Hannover, con
guarnizioni d'oro e lavorazione a intreccio di filigrana d'oro e
d'argento.
Nel secolo XV al ricamo d'oro si
sostituì l'applicazione di merletti e di trine fatti a mano con
pazientissimo lavoro d'ago.
Dalle cronache dei tempi passati
apprendiamo come le tavole dei nobili e dei principi venivano
allestite con tovaglie di lino damascato; nel 1812, con l'invenzione
della macchina per filare, le tele di lino denominate anche 'tele
d'Olanda' o 'tele di Fiandra' divennero tessuti sempre più preziosi
e furono preferiti a tutti gli altri tessuti per farne tovaglie per
le mense dei nobili e dei principi d'epoca.
La confezione di tovaglie per usi sacri
o domestici divenne un'arte.
Non c'era festa di fidanzamento o di
matrimonio o di battesimo o qualunque altra occasione di incontro
sociale, in cui non venissero esibite – con giusto orgoglio – le
più belle tovaglie dei corredi.
Tovaglie in purissimo lino di
Fiandra (queste erano le etichette di allora), ricamate a punto
ombra o a punto Rodi; a punto pieno o a punto d'Assisi, con cura, con
amore e con infinita pazienza,dalle bisnonne.
Le tovaglie di lino damascato avevano,
come decorazione, soggetti ispirati all'Antico e Nuovo Testamento,
motivi araldici o soggetti di caccia, anche scene storiche e motivi
floreali facevano parte delle decorazioni preferite per la
lavorazione sui telai jacquard.
Le tovaglie di lino damascato hanno
rappresentato, e rappresentano ancora oggi, un simbolo di raffinata
eleganza per imbandire la tavola nelle occasioni più importanti.
Come tutti i tessuti di puro lino, oggi le tovaglie sono garantite
dal marchio di qualità rilasciato dal Centro Tutela Lino, dopo una
serie di verifiche e controlli severissimi atti a garantire l'alta
qualità del filato.
Le tovaglie di lino sono resistenti al
lavaggio, anche in lavatrice, e devono essere stirate molto umide.
Per una migliore conservazione si consiglia di alternarle spesso
nell'uso.
A proposito del cotone, Erodoto narra
che gli antichi Indù usavano vestirsi con una fibra che cresceva
sugli alberi; questo dimostra come i popoli asiatici conoscessero il
cotone un secolo avanti Cristo. Dall'Asia il cotone si diffuse in
Persi a e in Egitto e, successivamente , arrivò in Europa.
Quando nel 1764 in Inghilterra venne
inventata la filatrice meccanica, l'uso delle tele di cotone divenne
abituale dovunque e le tovaglie di cotone servirono per vestire le
tavole dei meno abbienti. La produzione di tele per tovagliati
raggiunse livelli di alta specializzazione, diversificandone la
qualità, i colori e la 'mano' del tessuto.
Per 'mano' del tessuto si intende
l'effetto che si ha toccando un tessuto: ruvido, liscio, setoso,
lucido, opaco e via dicendo.
I tessuti di cotone 'ratiere' sono tele
lavorate con bordi a motivi geometrici; vengono anche detti tessuti
'operati'. Oggi le tovaglie 'operate' hanno motivi assai belli di
fiori, spesso in tinta contrastante con il colore del fondo.
Sempre in cotone ci sono i tessuti
'spinati' detti a lisca di pesce, adatti a tovaglie rustiche. I
tessuti spigati, i twill, i tessuti a nido d'ape, i tessuti di raso,
sono tele di cotone ottenute con lavorazioni particolari. Il raso di
cotone ha 'mano consistente, aspetto semilucido, piacevole a vedersi
e la gamma di colori è particolarmente ampia.
Spesso le tovaglie confezionate in raso
di cotone hanno tovaglioli in tinta contrastante; gli accostamenti di
colori, al di là di quelli proposti dall'industria tessile per i
servizi da tavola confezionati, potranno seguire il gusto e la
fantasia personale se si acquista il tessuto a metraggio per
confezionare la tovaglia per proprio conto.
La tela di bisso, il bissone, la tela
d'Assisi, la tela ricamo, sono tele molto adatte per confezionare
tovaglie da ricamare a mano. La tela di bisso ha origini orientali ed
è tessuta con sottilissimi fili di cotone in ordito e di lino in
trama.
I colori delle tele di bisso sono
moltissimi, in diverse variazioni di tonalità; è possibile
ottenere tali risultati grazie alla sottigliezza dei filati che
vengono tinti prima di diventare tessuto.
La tela di bisso ricamata a mano, con
cotone “muliné”, a punto ombra o a punto retino, è usata per
tovaglie eleganti o per servizi da tè, ed è molto sfruttata
ultimamente per ricoprire tavoli in occasioni un po' eleganti o per
incontri formali.
Il bissone, la tela d'Assisi, la tela
ricamo, sono tessuti che hanno filati di cotone in ordito e filati di
lino in trama e si avvalgono del marchio di misto-lino, rilasciato
dal centro di tutela dopo controlli e verifiche a garanzia della
qualità.
Negli anni Sessanta del Novecento hanno
visto il boom delle tovaglie, un boom che derivava dall'esplosione
del benessere economico dall'espansione edilizia e dal numero di
matrimoni in costante aumento.
L'industria tessile italiana, da tempo
all'avanguardia nella produzione di biancheria per la casa, rispose
alla richiesta dei consumatori realizzando tovaglie adatte a ogni
occasione di ogni foggia e colore.
Servizi da tavola quadrati, rotondi,
rettangolari od ovali, tovagliette all'americana, servizi da tè,
tovagliette per carrello. La produzione raggiunse così tutti i gusti
e tutti i livelli,
In cotone, in lino, in misto lino e in
ogni altro tessuto adatto all'uso, la scelta diversificata, assortita
nei colori e nei disegni contribuì ad affinare i gusti.
Le esigenze dei consumatori si
orientarono verso prodotti di qualità sempre migliore. Nacque lo
stilismo anche per la moda della tavola. Le industrie tessili si
contesero i migliori designer.
Sul mercato apparvero servizi da tavola
assai belli e firmati da nomi famosi dello stilismo industriale.
Questo creò l'esigenza di accordare al disegno e ai colori della
tovaglia, i disegni e i colori dei piatti e delle posate.
Gli anni Settanta, col modificarsi
della situazione generale, hanno modificato anche il mercato tessile.
Un industriale fra i più importanti
del settore afferma che i consumi delle tovaglie confezionate e dei
tovagliati a metraggio ha subito un calo sensibile negli ultimi anni.
Questo si è verificato non soltanto a causa di una diminuita
potenzialità economica, ma anche per il diffondersi delle mense
aziendali, delle paninoteche, dell'abitudine del pranzo in piedi per
cui attualmente, il pasto del mezzogiorno, se non proprio abolito,
non è più occasione di incontro familiare.
Sono aumentati i pranzi di lavoro e le
colazioni d'affari. Ma difficilmente, per la tavola di un ristorante
la tovaglia assumer un ruolo di primo piano.
In genere le tovaglie dei ristoranti
sono di cotone bianco, a volte damascate, a volte colorate. Se il
locale vuole distinguersi con un tono di raffinatezza troviamo i
colori diversificati con, ad esempio, la tovaglia marrone e il
centrotavola verde, o giallo, o arancio e i tovaglioli dello stesso
colore.
Ma, chiusa la parentesi dei ristoranti,
torniamo alla tovaglia oggi per vedere che cosa offre il mercato in
fatto di tessuti , colori, disegni e dimensioni per i servizi da
tavola confezionati e per i tovagliati a metraggio.
E' sufficiente un giro di nei
principali negozi che vendono biancheria per la casa, per rendersi
conto delle ampie possibilità di scelta nel settore della tovaglia,
da quelle coloratissime in tinta unita a quelle a righe o a quadri di
tipo rustico per pranzi di minore impegno, fino alle più preziose e
raffinate con bordi in raso.
A proposito di bordi; c'è da tenere
presente che le tovaglie possono essere 'finite' in maniera
differente a seconda dell'importanza del servizio da tavola. Le
finiture con cordoncino a macchina sono usate di solito per i servizi
meno costosi; poi ci sono le tovaglie con finitura a smerlo, quelle
con orlo a giorno, altre finite con applicazione di un nastro sbieco
di cotone e le tovaglie con bordi in raso.
Alcune fabbriche a carattere
artigianale producono anche tovaglie su ordinazione, nelle misure e
nei tessuti desiderati dal cliente. Le tovaglie più vendute sino a
diversi anni fa, sono quelle rotonde, perché lo spazio ridotto delle
abitazioni ha imposto spesso l'uso del tavolo rotondo (oggi per
fortuna si ha ampia scelta!).
Ed ora qualche consiglio di bon
ton...niente di serio intendiamoci, ma giusto qualche dritta per
evitare note stridenti quando abbiamo ospiti.
Innanzitutto evitiamo di abbinare a
tovaglie lavorate con gusto o di tessuto pregiato i famigerati
tovaglioli di carta! Il tovagliolo di stoffa merita un giusto rilievo
per cui coordiniamolo alla tovaglia, ripiegato a triangolo, o a
rettangolo o magari in qualche forma fantasiosa, ma non priviamocene!
Se l'occasione è davvero speciale, la
vostra tavola deve indossare il vestito della festa grazie ad un
centrotavola degno dell'evento che si va a celebrare: potete
scegliere fiori freschi o per una meno impegnativa composizione di
fiori secchi.
Un oggetto pregiato di ceramica o
d'argento può benissimo diventare un importante centrotavola.
L'importante è non peccare in
esibizionismo: un centrotavola deve avere le giuste proporzioni senza
nascondere i commensali gli uni dagli altri. Non c'è niente di più
sgradevole, infatti, che comunicare con qualcuno che non si riesce a
guardare in faccia.
Calcolate almeno 65 cm di spazio tra un
commensale e l'altro per dare il giusto spazio senza che gli ospiti
debbano preoccuparsi di urtare chi sta accanto a loro; l'allestimento
della tavola poi deve essere estremamente semplice, coniugare quindi
buon gusto, eleganza e raffinatezza allo stesso tempo.
E poi lasciamo spazio anche alla nostra
fantasia in merito agli abbinamenti; a volte qualche azzardo da degli
ottimi risultati. L'importante è, come si diceva più sopra, è non
esagerare per non ritrovarsi nel kitsch o nella pacchianeria più
assoluta.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRimpiazzo il commento cancellato....
RispondiEliminaUna bellissima carrellata di storia, usi e costumi antichi fino ad arrivare a quelli moderni di oggi.
Complimenti molto interessante .
Brava Elly hai trovato un argomento curioso .